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Cos'è il Kyusho Jitsu?

La storia narra che intorno al 1300, Chang San-Feng ed altri suoi colleghi agopunturisti, cercarono, nei punti usati per la guarigione, scopi marziali. A tal fine, Chang, avrebbe corrotto delle guardie carcerarie così da poter eseguire esperimenti sui prigionieri.

 

Ciò che scoprirono era micidiale visto che il nome che attribuirono a quest'arte fu  “Dim Mak” che tradotto letteralmente significa: tocco della morte! 

 

Molte delle sue combinazioni sembravano essere letali e questo perfino senza molta forza.

 

Chang San-Feng presumibilmente nacque nel 1274 DC. Sacerdote Taoista, ebbe una preparazione alle arti marziali come monaco Shaolin e più tardi si trasferì sulle montagne Wutang a fare il sacerdote e a praticare l’agopuntura.

 

Certezza sulla sua reale esistenza non ce n'è, tuttavia gli è attribuita la creazione del metodo oggi conosciuto con il nome di Tai Chi Ch'uan.

 

Il nome Kyusho Jitsu venne attribuito da Hohan Soken (1889 – 982) che in Giapponese significa: arte del primo secondo, ovvero l'arte di concludere il combattimento in uno o due secondi.

 

E’ lo studio specifico di uno degli aspetti delle arti marziali: i punti vitali o dolorosi del corpo umano utilizzati per neutralizzare l’avversario in maniera temporanea o, se necessario, permanente.

 

E' basato sulla teoria dell’agopuntura, quindi si agisce sul flusso energetico che scorre lungo i meridiani per influenzare lo stato fisico del corpo umano.

 

I meridiani sono delle linee immaginarie nelle quali scorre energia vitale. Pensiamo ad un tubo d'irrigazione: fino a quando l'acqua vi scorre resta rigido, se creiamo una strozzatura, l'acqua cessa di scorrere ed il tubo si affloscia.

 

Nello stesso modo, i punti di pressione interrompono il flusso energetico che scorre attraverso i meridiani. Ciò determina uno shock che può comportare tre livelli di reazione:

  • Shock di 1° livello - Si ha uno 'stordimento' ma non si ha ne perdita di conoscenza ne di controllo fisico;

  • Shock di 2° livello - allo stordimento segue il cedimento muscolare e la relativa perdita momentanea del controllo fisico;

  • Shock di 3° livello - determina una sincope.

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